Stampanti 3D: low cost e fai da te
novembre 2014
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Corriere Economia - 17 novembre 2014
Giro di boa per le stampanti 3D. Nel corso di pochi anni, da costosi dispositivi business per la stampa di prototipi tridimensionali in materiale plastico, si stanno trasformando in dispositivi domestici. Merito delle nuove “low cost”, con prezzi attestati
sotto 1000 euro e della possibilità di costruirle con il “fai da te”. Acquistando pezzi in scatola di montaggio, secondo lo stile Ikea. I numeri indicano in modo inequivocabile un trend con crescite record. A tre cifre.
Secondo le stime Idc di fine ottobre, il 2014 si chiuderà con 108 mila pezzi venduti nel mondo. Numero destinato a raddoppiare il prossimo anno con
217 mila pezzi. Per arrivare a oltre 2,5 milioni di unità, quindi decuplicare, entro fine 2018. Qualcuno, viste le potenzialità di utilizzo, definisce la stampa 3D come nuova rivoluzione industriale. Dal punto di vista tecnologico si tratta della naturale evoluzione delle 2D, quelle che da decenni usiamo in casa e ufficio per stampare documenti e fotografie.
Semplificando possiamo dire che al posto delle cartucce con inchiostro, ci sono rocchetti con un
sottile filo di plastica. Questo viene depositato a strati (layer) in tre dimensioni, seguendo il modello disegnato a computer. Ci pensano app e software a comandare i motori che depositeranno layer successivi di materiale plastico, come fossero sottili mattoncini Lego. Diversi e molteplici gli utilizzi delle 3D. A livello domestico e amatoriale per realizzare gadget e piccoli oggetti personali di uso quotidiano. Invece i makers, gli artigiani digitali del terzo millennio, fabbricano prodotti creativi. Mentre le aziende li usano per realizzare in modo economico prototipi e piccole serie industriali. Ecco alcuni modelli in vendita, spesso online, sotto 1000 euro.
Materia 101, presentata alla Maker Faire di Roma di ottobre, utilizza una scheda elettronica
Arduino per gestire le procedure di stampa. Dalla cattura del modello 3D scelto tra le migliaia presenti negli archivi digitali del web, fino al controllo dei motori che pilotano i tre assi di stampa. Gli utenti possono scegliere tra il prodotto finito (696 euro) e quello più economico da assemblare in scatola di montaggio (570 euro). L’hardware, realizzato secondo i dettami “open source”, arriva da
Sharebot. Un’azienda specializzata di Nibbiono (Lecco). Oltre alle istruzioni per costruirla, mette a disposizione specifiche tecniche e disegni.
Rappy è invece una 3D “fai da te”. La propone
Hachette allegata a 76 fascicoli acquistabili in edicola dallo scorso 8 novembre. Si va avanti 18 mesi e ogni uscita contiene i componenti necessari, in totale 150. Il fascicolo comprende il corso per creare prototipi e oggetti personali. Rappy, progettata da Sharebot con certificazione CE, costerà alla fine 855 euro. Sul sito “costruiscilatuastampante3D.it” sono presenti informazioni e video di approfondimento. «Strumenti essenziali per conoscere il funzionamento hardware e i sistemi di modellazione - spiega Simone Majocchi esperto del settore e coinvolto nel progetto Hachette - ma anche per scoprire che cosa realizzare in concreto e come una 3D diventi uno strumento utile per il proprio lavoro».
Anche in questo settore fanno capolino le prime “all in one” per uso personale. Come “
da Vinci 1.0 AIO” prodotta dalla taiwanese XYZprinting. Un 3D equipaggiata con scanner interno in grado di eseguire in una decina di minuti la ripresa automatica di oggetti con dimensione 20x20x20 centimetri. Una volta acquisita l’immagine, viene riprodotta la “fotocopia” tridimensionale in numero illimitato di copie. Si compra su Amazon (645 euro).
Interessante la proposta della fiorentina
Kentstapper. Spiega Lorenzo Cantini: «Ho iniziato per gioco nel 2010 con mio fratello Luciano, ci siamo subito appassionati capendo che poteva nascere un business, così abbiamo lanciato un blog dedicato». Nel giro di pochi mesi ha raccolto 80 mila adesioni. Da lì a creare una startup per produrre stampanti 3D il passo è stato breve. Adesso la
Cantini’s family conta una decina di persone, compresi papà Ugo, il cugino Leonardo e nonno Luciano. Il risultato si chiama Galileo. Una printer 3D che include al suo interno anche il lettore di schede MicroSd. Utile perché, una volta acquisito il modello, riproduce copie a computer spento. Galileo (974 euro) viene fornita completa di piatto riscaldante per la stampa di materiali in plastica Abs.
twitter @utorelli